Il territorio che si sviluppa attorno al massiccio del Monviso costituisce in inverno uno dei più bei settori di arrampicata su ghiaccio delle Alpi Occidentali. La Valle Varaita è una zona particolarmente ricca di cascate e couloir-fantasma con caratteristiche molto varie, una buona esposizione, gelate che si conservano fino a tarda primavera, facilità di accesso. Gli appassionati di ice-climbing troveranno in queste zone l’ambiente ideale dove esprimersi e potranno ripercorrere i primi passi di chi ha dato il via a questo sport emozionante.
Storia delle Cascate di Ghiaccio della Valle Varaita
L’arrampicata su ghiaccio è uno sport che ha caratterizzato e concentrato sulla Valle Varaita una particolare attenzione. In questa valle, splendida d’inverno, si è partecipato alla scrittura della storia dell’alpinismo e sopratutto dell’arrampicata su ghiaccio.
La Valle Varaita è stata, dalla fine degli anni settanta il sito per eccellenza della pratica della piolet traction nelle Alpi Meridionali. Il grande esploratore delle strutture ghiacciate in Italia, sia in bassa valle che in quota, dopo l’avvento della piolet-traction è stato Gian Carlo Grassi. La sua attività è stata molto vasta anche in Val Varaita, a partire dai primi anni Ottanta (Cascata “Limo Nero” a Pian Ceiol con Cavallo e Segato, nel marzo ’81).
A Bellino ha preso il via a livello nazionale la pratica dell’ice-climbing, la cosiddetta arrampicata su ghiaccio. È il 18 dicembre 1977 e nel vallone di Bellino – siamo nel settore sud occidentale dell’arco alpino, nelle valli occitane, all’ombra del Re di Pietra – si ritrovano Romeo Isaia e Piero Marchisio, intenzionati a scalare una cascata di ghiaccio nascosta tra le pareti che sovrastano la borgata di Pleyne.
Grazie alla tecnica del “piolet-traction” (che prevede l’utilizzo di due piccozze conficcate in alto a cui trazionarsi con l’aiuto di ramponi piantati anch’essi frontalmente nel ghiaccio), i due vincono la lingua gelata di circa 180m., compiendo così la prima scalata assoluta su ghiaccio in Italia. La cascata Ciucchinel, storpiatura un po’ alcolica dell’italo-francese Walter Cecchinel, tra i primi atleti a sperimentare la piolet-traction, entra dunque nella storia sportiva italiana, regalando a Bellino e al suo territorio un primato d’assoluto rispetto.
La gran quantità di colate che si trovano in questa valle, la varietà e la facilità di accesso ne hanno fatto una meta molto frequentata. Le cascate di questa valle sono per tutti i gusti e di ogni difficoltà. Dalle cascate di iniziazione quali Ciucchinel, Berrò e Limo Nero, a cascate più tecniche come la Chandelle Gastok, a cascate in ambiente quali in Macrocouloir di Rocca Bianca, la goulotte Grassi/Tessera al Monte Ferra, la goulotte del Triangolo di Caprera.
Alla testata del Vallone di Fiutrusa, ben visibile anche dalla strada sotto il Rifugio Savigliano, si trova una vasta parete di rocce rotte e detriti instabili che, abominevole per una arrampicata estiva, diventa in inverno terreno ideale per il misto e la piolet-traction su per le varie goulotte che si formano tra le sue pieghe. La prima a essere salita è stata la linea del Couloir Ghigo (D+) nel febbraio ’83 a opera di Guido Ghigo con gli amici Marchisio, Fanizza e Calvi. Sulla stessa parete hanno lasciato la firma anche Massimo Piras, Sergio Rossi, Fulvio Scotto, Andrea Parodi, ma la salita più bella, una delle più remunerative della valle, quando in condizioni, è la goulotte “Grassi”, percorsa dall’indimenticabile Gian Carlo con Enrico Tessera esattamente un mese dopo l’ascensione della via di Ghigo. La goulotte, che si trova nel settore più orientale della parete, inizia con alcune belle lunghezze su ghiaccio nella parte inferiore per poi proseguire, zigzagando su misto facile e neve fino al piatto crestone sommitale, assai a sud est della vetta.
È possibile trovare una panoramica completa delle cascate di ghiaccio della Valle Varaita a questo indirizzo: http://www.vallidelmonviso.it/valle-varaita/cascate-di-ghiaccio/
Nel corso degli anni – a partire dall’edizione 1988 su organizzazione e promozione di Gian Carlo Grassi – si sono svolte anche molte Feste del Ghiaccio, occasione per riunire appassionati ma anche per avvicinare neofiti al mondo delle cascate di ghiaccio della Valle Varaita.
Nel 1998 si è svolto anche il primo meeting di ice climbing in notturna, che ha radunato all’Anfiteatro di Castello di Pontechianale moltissimi appassionati e curiosi delle Cascate di Ghiaccio: qui il racconto dell’evento https://www.planetmountain.com/it/notizie/eventi/primo-meeting-ice-on-the-night-in-val-varaita.html
Apri queste immagini per scoprire la dislocazione specifica e i dettagli delle cascate!
Immagini da www.vallidelmonviso.it/valle-varaita/cascate-di-ghiaccio
Attrezzatura
È sempre importante essere adeguatamente attrezzati per affrontare questa cascate: Per questo ricordiamo, tra il resto, di fornirsi di imbrago, casco, scarponi tecnici ramponabili davanti e dietro, ramponi da cascata e piccozze da Piolet Traction, giacca a vento tipo guscio, maglia termica, pantalone tecnico da alpinismo, guanti tecnici, berretto, occhiali da sole.
PAGINA E GRUPPO FACEBOOK
Per rimanere aggiornati sulle condizioni e sulle novità delle Cascate di Ghiaccio della Valle Varaita, potete:
- Seguire la pagina ufficiale a questo indirizzo https://www.facebook.com/icevalvaraita
- Iscrivervi al gruppo Ice ValVaraita – Cascate di Ghiaccio, raggiungibile a questo indirizzo: https://www.facebook.com/groups/329567217838169/?source_id=1938422459800669